Alessandra Civai, Desirée Vismara, L’arte ritrovata. Scoperta e restauro di antiche statue a Roncobello in Alta Valle Brembana (pubblicazione edita in occasione della mostra tenuta a Bergamo, Spazio Viterbi, 7-17giugno 2012, e Roncobello, Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, 4-26 agosto 2012), Bergamo, Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Roncobello – Arte in Luce, 2012, 72 p., ill.
A testimonianza di come alle maglie strette di una catalogazione pur capillare – la Diocesi di Bergamo è stata tra le prime a completare l’inventario delle opere d’arte promosso dalla Cei e una Soprintendenza molto attenta vigila sul territorio – possano ‘sfuggire’ oggetti e manufatti di particolare pregio artistico è questo volume dedicato a due interessanti statue in legno di tiglio della prima metà del Cinquecento conservate nella chiesa parrocchiale di Roncobello. La considerazione è a maggior ragione valida per il patrimonio di scultura lignea spesso maltrattato da ridipinture modernizzanti che ne hanno sfigurato i caratteri originari, ostacolandone lo studio e la comprensione. Il restauro e la riscoperta di queste due ruvide, ma vive e parlanti, figure dei santi Pietro e Paolo della prepositurale di Roncobello ha fornito l’occasione per una esposizione itinerante e per una pubblicazione che non vuole essere soltanto il catalogo della mostra, ma, oltre a porsi l’obiettivo di fornire un primo approfondito inquadramento critico delle due statue, allarga il proprio raggio d’interesse a un contesto territoriale come quello della Valsecca.
Il volume, introdotto da una presentazione di Marina Gargiulo, responsabile di zona per la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici, si apre con un testo – firmato da Desirée Vismara – che tratteggia agilmente, muovendosi tra storia e geografia, un profilo della zona, mettendone in rilievo le peculiarità. Ad Alessandra Civai spetta invece l’analisi delle due sculture e il loro collegamento ad un’ancona lignea posta, fino a poco dopo la metà del Seicento, sull’altare maggiore. Alla studiosa si deve anche una prima prudente proposta attributiva in direzione della cerchia di Andrea da Corbetta, specialista dell’intaglio, attivo fino al 1537 tra Milano e Saronno, la cui figura sta lentamente emergendo da un oblio secolare, grazie alle ricerche d’archivio e alla scoperta di nuove opere.
Infine, dopo un breve testo che descrive l’intervento conservativo effettuato da Antonio Zaccaria, segue una sezione conclusiva intitolata Itinerari, dove si propongono tre densi percorsi di visita sul territorio che offrono lo spunto per mostrare alcune interessanti opere d’arte. Ad esempio la pala dell’oratorio della Madonna della Valanghe, la quale presenta una composita e curiosa iconografia che accosta alla tipica raffigurazione delle anime purganti quella di una spaventosa bocca infernale. Di particolare qualità e interesse è invece la tela della parrocchiale di Roncobello con la Madonna col Bambino, i santi Sebastiano, Marco, Rocco e un donatore che Alessandra Civai colloca tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, suggerendo cautamente di individuarne l’autore in Girolamo Grifoni.
Paolo Plebani