Giovanni Gregorini, Un po’ di bene. L’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo dalle origini al secondo dopoguerra (1882-1950), Milano, Vita e Pensiero, 2010, 410 p., ill.
Giovanni Gregorini, che già negli anni scorsi ha prestato la sua collaborazione alla nostra rivista, svolge la propria attività di ricerca scientifica presso il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna Storia economica e sociale nella facoltà di Sociologia e in quella di Economia a Cremona. Tra i suoi libri, ricordiamo alcune pubblicazioni che mettono al centro importanti aspetti sociali, culturali e religiosi della provincia di Bergamo. Tra essi citiamo Per i bisogni dei non raggiunti. L’istituto delle Suore delle poverelle tra Lombardia Orientale e Veneto, edito da Vita e Pensiero; con Corrado Facchin, Onde d’acciaio. Lo Stabilimento. Lovere e il lago; e ancora Lavoro, rappresentanza e riforme. La Cisl di Bergamo (1943- 1985), edizioni Franco Angeli.
A questi testi si aggiunge ora, ancora per la casa editrice Vita e Pensiero, Un po’ di bene, una ricerca sull’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, che copre un arco temporale che va dalle origini dell’istituto, 1882, fino al secondo dopoguerra, 1950.
La particolarità del volume sta nel fatto che la storia dell’Istituto delle religiose è letta «in una prospettiva strettamente economica», come evidenzia nella sua presentazione la superiora generale, madre Germana Gotti. Un’opera, quindi, che se da una parte si collega ai recenti studi circa gli aspetti spirituali della congregazione ed alla biografia della fondatrice Geltrude Comensoli – recentemente canonizzata da papa Benedetto XVI – dall’altra pone in evidenza aspetti importanti che si integrano con le precedenti indagini storiche, approfondendo tematiche socio-economiche, secondo un indirizzo storiografico che si rifà al profilo metodologico di indagine storica applicato da alcuni anni dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Mario Taccolini presso il dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Grazie alla collaborazione delle responsabili dell’Istituto, Giovanni Gregorini ha indagato con pazienza e minuziosità l’archivio storico delle Suore Sacramentine approfondendo gli aspetti relativi alla gestione patrimoniale dei beni di volta in volta acquisiti.
Il libro è suddiviso in quattro capitoli. Il primo analizza l’evoluzione della presenza della congregazione religiosa in Italia e nel mondo; nel secondo capitolo si entra nello specifico dell’argomento: i beni patrimoniali dagli esordi dell’attività fino agli investimenti della metà del XX secolo. Il terzo capitolo, già eloquente fin dal titolo, Donne sul territorio, presenta una serie interessante di dati, tabelle statistiche circa le presenze delle vocazioni e tocca aspetti qualificanti, quali quelli della formazione, interna ed esterna, delle suore. Ma l’originalità e l’innovatività del libro emerge nel capitolo quarto relativo agli aspetti reddituali dell’istituto. Grazie ad una mole considerevole di dati e di bilanci autentici e consolidati si coglie l’originalità dell’azione sociale e caritativa delle suore che, soprattutto in alcune località della provincia di Bergamo, sapeva svolgere un ruolo non solo religioso, ma anche economico in seno alla comunità.
Questo approccio integra ed arricchisce gli indirizzi storiografici che negli scorsi anni avevano saputo leggere le vicende del movimento cattolico italiano tra Ottocento e Novecento. Pertanto, a fianco di studi ormai ponderosi sugli aspetti più propriamente religiosi e istituzionali, unitamente a quelli rivolti alle questioni politiche ed ideologiche, questo terzo aspetto, che mette a fuoco l’attività delle congregazioni religiose femminili anche nei suoi aspetti economici, diventa prezioso per cogliere fino in fondo la proposta del mondo cattolico in Italia (ma non solo) tra Ottocento e Novecento.
Mario Fiorendi