Signor Cavaliere Donizetti. Le lettere inedite del Fondo Giuseppe Donizetti della Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, a cura di Enza Ciullo, Bergamo, Biblioteca Civica A. Mai, 2012, 215 p., ill.
Il volume contiene la trascrizione, in ordine cronologico, del carteggio conservato presso la Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, all’interno del Fondo Giuseppe Donizetti; si tratta di 112 lettere quasi tutte comprese fra il 1831 e il 1855. L’intitolazione è al fratello maggiore di Gaetano, che fu a lungo attivo a Costantinopoli come Istruttore Generale delle Musiche Imperiali Ottomane. Dopo la morte di Giuseppe Donizetti, avvenuta nel 1856, i documenti del Fondo rimasero a Costantinopoli presso i discendenti. Essi furono acquisiti dal Conservatorio di Napoli, almeno parzialmente, all’indomani delle manifestazioni bergamasche del 1897 per il centenario della nascita di Gaetano. In quell’occasione, come ci ricorda Tiziana Grande nell’introduzione al volume, ci fu il felice incontro fra l’allora bibliotecario del conservatorio partenopeo Rocco Pagliara e il pronipote Giuseppe Donizetti (figlio di Andrea, nipote di Gaetano), dal quale scaturì l’importante acquisizione. L’intera donazione al Conservatorio di Napoli verrà però ufficializzata solo nel 1932. Oltre alle lettere troviamo anche manoscritti, edizioni, contratti, onorificenze e documenti ufficiali, fotografie e ricordi di carattere familiare e privato.
Curatrice del volume è la studiosa beneventana Enza Ciullo, che già aveva anticipato gli esiti delle sue ricerche su questo fondo in occasione del convegno internazionale della IAML (Associazione internazionale dei bibliotecari musicali) svoltosi a Napoli nell’estate del 2008 e del quale sono in corso di pubblicazione gli atti, almeno per quanto riguarda i contributi italiani.
Con questa iniziativa la Biblioteca Civica Angelo Mai riprende una lunga tradizione di pubblicazioni bergamasche di lettere del carteggio donizettiano, inauguratasi nel 1875 con la pubblicazione di Federico Alberghetti e Michelangelo Galli, Gaetano Donizetti e G. Simone Mayr. Notizie e documenti. Nel terzo numero di Studi Donizettiani, uscito nel 1978, lo studioso neozelandese Jeremy Commons già pubblicò la trascrizione delle 45 lettere relative al carteggio con l’impresario Alessandro Lanari, risalenti agli anni compresi tra il 1836 e il 1838, presenti nel fondo Giuseppe Donizetti. Esse rivelano importanti aspetti legati ai futuri allestimenti di Pia de’ Tolomei, alla prima italiana del Marin Faliero, alla replica bolognese della Lucia di Lammermoor, alla trasformazione di Rosmonda d’Inghilterra in Maria di Rudenz, alla scelta dei cantanti ecc.
Questo nucleo viene qui riproposto con brevi abstract nel contesto cronologico dell’intero corpus di lettere presenti: la loro successione permette di contestualizzare questo scambio epistolare nell’ambito di altre lettere ricevute nel medesimo periodo da Gaetano, come quelle dell’editore Giovanni Ricordi, che interviene anche su questioni contrattuali o relative ai diritti editoriali sulle opere o su aspetti commerciali, pagamenti ecc. Altri illustri corrispondenti sono gli impresari teatrali Giuseppe Consul, Natale Fabrici, Domenico Barbaja, i librettisti Michele Accursi e Eugène Scribe, il vecchio amico e allievo Adelson Piacezzi, il direttore del Teatro dell’Opéra Comique Léon Pillet e altri. Significative anche le lettere di familiari e amici che si trovano soprattutto all’inizio e alla fine dell’arco cronologico considerato. Sono lettere del fratello Giuseppe, del nipote Andrea, degli amici napoletani Teodoro Ghezzi e Aniello Benevento, di Antonio Dolci. Degli anni successivi alla morte di Gaetano, spiccano alcune lettere di personalità illustri del teatro musicale come Saverio Mercadante, Gioachino Rossini, Eugenia Tadolini e Eugène Scribe.
La pubblicazione è stata realizzata con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Bergamo, dell’Associazione Amici della Biblioteca Angelo Mai, della Fondazione MIA di Bergamo, del Rotary Club di Città Alta, del gruppo UBI-Banca Popolare di Bergamo e della signora Paola Rota dell’Associazione Amici della Biblioteca.
Marcello Eynard